MONZA-S. Michele (scomparsa)





Tradizione vuole che, dopo la fondazione del Duomo di S. Giovanni Battista ad opera di Teodolinda, a Monza fu edificata una seconda chiesa, dedicata a San Michele, purtroppo demolita nel 1922 per far posto all’ampliamento di un direttrice viaria (via Crispi).

L’ipotizzata data di fondazione della storica chiesa è il 628: il che, ove provato, testimonierebbe - rispetto agli esistenti riscontri documentari - una più precoce diffusione del culto dell’Arcangelo tra i Longobardi. La fase di vera e propria diffusione del culto è riferita, infatti, al periodo compreso tra l 671 e il 687, ossia al tempo del duca di Benevento Romualdo I. A lui si attribuisce il primo, sostanziale intervento di valorizzazione del culto di San Michele, con la costruzione di una chiesetta dedicata a S.Pietro a ridosso della sacra grotta sul Gargano, già venerata - in base a leggende e a dedicazioni pagane - sin dalla classicità.

Dal punto di vista strettamente storico, un documento del 903 attesta la preesistenza a Monza della chiesa di San Michele.

Connessa alle vicende del Duomo, la storia della chiesa ebbe un ruolo di rilievo anche in riferimento alla Corona Ferrea: proprio in San Michele nel 1128 fu incoronato quale re d’Italia Corrado III di Svevia.

Agli inizi del 1300 la chiesa, gestita dall’Ordine degli Umiliati, fu decorata con affreschi, uno dei quali - intitolato “Messa di San Michele” e staccato prima della demolizione dell’edificio religioso - è oggi conservato nel Museo e Tesoro del Duomo. Il dipinto viene interpretato quale rara rappresentazione di una “messa aurea” (messa del mercoledì nelle Tempora d’Avvento) ed anche quale celebrazione della consacrazione del Santuario garganico di San Michele.

Presso l’area in cui sorgeva la chiesa (piazza San Paolo), nel 2004 e precisamente il 29 settembre - data delle celebrazioni in onore di San Michele - fu collocata una statua raffigurante l’Arcangelo, opera dello scultore Benedetto Pietrogrande e una targa commemorativa.

E' importante rilevare come la statua dell'Arcangelo sia rappresentata con in mano un giglio e non con la tradizionale spada. Analoga raffigurzione si riscontra nell'affresco della "Messa di San Michele", probabile ispiratore dell'opera scultorea.

Nell'immagine - particolare dell'affresco della Messa di San Michele, staccato dalla chiesa omonima e oggi visibile nel Museo e Tesoro del Duomo - sono rappresentati a sinistra l'Arcangelo Michele e a destra la Regina Teodolinda.



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  •   Monza
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