Parco Reale di Monza





Caratteristiche         

Il Parco Reale di Monza vanta un record: è il più grande parco recintato d’Europa (il muro che lo contiene è lungo 14 km). Ed è anche il quarto parco europeo in ordine di estensione (685 ettari). L’oasi verde - la più importante della Brianza anche per la sua dotazione di essenze rare ed esotiche - circonda la splendida Reggia di Monza ed ospita altre strutture storiche quali cascine e ville. Un insieme di grande attrattività che riproduce la tradizionale tipologia delle campagne monzesi e brianzole e che è oggi attraversato da una serie di suggestivi percorsi tematici.

Comuni interessati

Monza, Biassono, Vedano al Lambro, Villasanta.

Accessi

Tre sono quelli principali:

  • a Monza, da Viale Cesare Battisti;
  •  a Vedano sul Lambro, da Via S.Stefano;
  • a Villasanta, da Via Farina.

Vi sono inoltre numerosi altri accessi pedonali da tutte le direzioni.

Sintesi storica

Il Parco Reale si estende a ridosso del fiume Lambro a nord della Reggia e dei Giardini reali voluti dall’imperatrice d’Austria Maria Teresa. Conquistata l’Italia, Napoleone Bonaparte  nel 1805 volle istituire una tenuta agricola modello e una riserva di caccia a ridosso della Reggia. L’anno successivo il suo vicerè d’Italia, Eugenio di Beauharnais, dispose di fatto la costruzione dell’imponente oasi verde acquisendo, in tre successivi blocchi, terreni principalmente proprietà della Chiesa e delle famiglie nobili dei Durini e dei Gallarati Scotti.

Per delimitare l’area con un recinto murario furono utilizzate anche parti delle antiche mura di cinta di Monza. La progettazione dell’opera fu affidata agli architetti Luigi Canonica (allievo del Piermarini, progettista della Reggia), Giacomo Tazzini e, successivamente, Luigi Villoresi. Nel 1807 si procedetta alla costruzione del muro di cinta secondo il disegno dell'architetto Carlo Fossati.

Disegno del Parco

Tre le aree in cui il Canonica suddivise il territorio del Parco:

  • quella a sud della Villa Reale  mantenuta a giardino e campagna libera;
  • quella a nord, ove fu creato un bosco (Bosco Bello) votato alla caccia;
  • quella lungo il Lambro, riservato a zona umida.

Canonica disegnò l’asse principale nord-sud  (Viale Mirabello) quale collegamento di tutte le zone, raggiungibili attraverso una rete di viali secondari e infine predispose gli adeguamenti del sistema idrico.

Flora

Nel Parco si può ammirare un compendio sapientemente distribuito delle essenze storiche dell’area brianzola (faggi purpurei, carpini, castagni, cipressi calvi, tassi; conifere) e di altre specie esotiche (ginkgo biloba, magnolie, pini neri austriaci , cedri del Libano, ecc.).

Fauna

Il Parco è popolato di mammiferi e avifauna tipica delle aree agricole e boschive.

Ville, Cascine, Mulini e Ponti

Nell’ambito della vasta recinzione del Parco sono incluse due importanti ville storiche: Villa Mirabello, la più antica (XVII sec.) e Villa Mirabellino (detta anche Amalia). Tre la cascine (unità fondamentali della vita agricola) si includono la Frutteto (oggi sede della Scuola agraria), la Cavriga, la Cernuschi, la San Fedele. Tra i mulini - che conservano alcune funzioni - il Cantone (monumento agricolo), l’Asciutto (in uso abitativo) e il San Giorgio (in affitto agricolo). Due i ponti sul Lambro: quello delle Grazie Vecchie (XV sec.) e quello delle Catene.



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