Reggia di Monza





Narra Paolo Diacono - lo storico dei Longobardi - che la mitezza del clima monzese aveva suggerito al re ostrogoto Teodorico il Grande di far costruire a Monza una reggia, di cui non è stata sinora rinvenuta alcuna traccia certa. Al tempo dei Longobardi, la regina Teodolinda privilegiò nuovamente Monza, ordinandovi - oltre all’edificazione dell’oraculum, origine della futura basilica -  anche quella di un palazzo per trascorrervi i periodi estivi. Di tale prestigioso edificio sopravvive la Torre longobarda, inglobata nella struttura del Duomo. La tradizione della presenza in Monza di edifici regali era dunque tracciata.

Primo periodo austriaco

La perdurante mitezza del clima monzese, unita alla forza della successiva tradizione regale - confermata in Monza nei secoli successivi dalla permanente custodia della Corona Ferrea, simbolo dei re d’Italia, e dalle cerimonie delle incoronazioni - motivò anche l’imperatrice d’Austria Maria Teresa a scegliere Monza, nel 1777, quale luogo ove far edificare la sontuosa residenza estiva del penultimo figlio, l’arciduca Ferdinando d’Asburgo-Este, da lei nominato sei anni prima Governatore generale della Lombardia austriaca. Progettata dall’architetto imperiale Giuseppe Piermarini - allievo del celebre Luigi Vanvitelli - la Reggia, i Giardini reali ed altri edifici ad essa connessi (Cappella, Serrone e Rotonda) furono in pieno uso sino al 1796, anno della conquista d’Italia da parte delle armate di Napoleone Bonaparte.

Periodo francese

Nel 1805 Napoleone cinse in Milano la Corona Ferrea, proclamandosi re d’Italia. Eugenio di Beauharnais, suo figliastro, ricevuta la nomina a vicerè, prese ad occuparsi della Reggia di Monza attorno alla quale fece predisporre un enorme Parco destinato alla caccia e - come desiderato dallo stesso Napoleone - all’organizzazione di una tenuta agricola modello. Il disegno dell’enorme oasi venne affidato all’architetto svizzero Luigi Canonica, che condusse inoltre i lavori di costruzione della doppia recinzione, dei corpi di guardia e del Teatrino in cui esibirono, tra gli altri, Mozart e Haydn. Nella recinzione de Parco furono utilizzate anche le pietre delle abbattute mura viscontee.

Secondo  periodo austriaco

Nel 1818, sconfitto Napoleone, la Lombardia e, con essa, la Reggia di Monza tornarono in mano austriache: dapprima in quelle del vicerè del nuovo Regno Lombardo-Veneto; quindi, nel 1848, in quelle del maresciallo Radetsky, comandante in capo dell’esercito imperiale in Italia. Infine, e per breve tempo, la Reggia ospitò anche il vicerè Massimiliano I d’Austria, il futuro e sfortunato imperatore del Messico.

Periodo dei Savoia

L’annessione del Lombardo-Veneto al Regno di Piemonte consegnò la Reggia alla Casa di Savoia. Ad utilizzare la splendida struttura fu soprattutto Umberto I, sino al suo assassinio ad opera dell’anarchico Gaetano Bresci, avvenuto nel 1900 proprio a ridosso dell’ingresso al Parco. Il figlio di Umberto, Vittorio Emanuele III, fece chiudere la Reggia che non venne più utilizzata sino al suo restauro avviato nel 2003 e conclusosi il 26 giugno 2014.

La Reggia di Monza oggi

La Reggia di Monza è oggi sede di rappresentanza dell’EXPO 2015 e, anche come tale, ospita esposizioni e manifestazioni di massimo rilievo internazionale. Edifici e Parco sono aperti al pubblico e visitabili anche attraverso una serie di suggestivi itinerari.


 

 

 


 

 

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