cluster turistico Monza Brianza





Dal punto di vista geografico-ambientale, il Cluster turistico Monza-Brianza è compreso tra le Prealpi meridionali a Nord, il fiume Adda ad Est e,  il corso dei fiumi Seveso e Lambro a Ovest. Un territorio che, a partire dai circa 150 metri sul livello del mare nella zona di Monza sale gradatamente fino ad oltre 800 metri con le cime del monte Crocione e del San Genesio sopra Colle Brianza. Quattro laghi - Annone, Pusiano, Alserio, Montorfano - caratterizzano l'ambito territoriale di Monza-Brianza, solcato dall’asse vallivo del fiume Lambro con piccole valli laterali e caratterizzato dai due rilievi di Montevecchia e del S. Genesio.

Un suggestivo tratto del fiume Lambro

 Fascino dei luoghi

Prima dell’arrivo dei Longobardi l’area della Brianza - ricca di acque, boschi e pascoli - aveva avuto grande rilevanza strategica rispetto alle direttrici delle vie romane verso i passi alpini, pericolosi punti di penetrazione delle invasioni barbariche. Uguale rilevanza e altrettanto apprezzamento ambientale il territorio ebbe tanto sotto il dominio ostrogoto quanto sotto quello longobardo. Paolo Diacono ricorda che Teodorico fece costruire proprio in Monza un proprio palazzo. Un precedente leggendario di cui anche Teodolinda tenne forse conto, nella scelta del luogo ove far erigere il proprio palazzo e il primo nucleo del Duomo di San Giovanni Battista.

Il fascino ambientale della Brianza si è mantenuto vivo nel tempo. In un articolo pubblicato a Milano il 10 dicembre 1837 sull'Eco della Borsa in previsione dell’inaugurazione della seconda linea ferroviaria d’Italia (la Milano-Monza, in funzione dal il 17 agosto 1840) e dello sviluppo dalla stessa indotto, è scritto- "...la strada di Monza sarà la strada della domenica, delle sagre, dei mercati e delle fiere; e i cittadini non metteranno gli abiti da viaggio, non diranno addio alle mogli; ma, vestiti da festa, con le spose, coi figli, cogli amici, visiteranno que’ deliziosi contorni, fatti ormai suburbani a Milano.

Ricchezze paesaggistiche

Anche se la forte industrializzazione - avviata nel  XIX secolo - ha trasformato la Brianza in una delle aree regionali industrialmente ed economicamente più rilevanti d’Europa, compresa nel triangolo Monza-Cantù-Erba, le doti ambientali del Cluster Monza-Brianza si possono tuttora ammirare in contesti naturalistici di grande fascino e nelle aree agricole di pregio, per le quali è in atto un nuovo rilancio. I punti-chiave del patrimonio ambientale e paesaggistico del Cluster Monza sono distribuiti nel territorio. Spiccano quali méte di interesse storico-turistico i citati laghi di Annone, Pusiano, Alserio e Montorfano; la valle del Lambro con le valli laterali; i due rilievi principali di Montevecchia e del S. Genesio - da cui nasce il torrente Molgora - e le collinette di origine glaciale che digradano verso la pianura monzese. Nell’area collinare a nord e a est si elevano i rilievi - strategici nella storia in quanto punti di controllo del territorio - del monte Barro e del Cornizzolo, oltre a quelli del Bollettone (m. 1317), dei Corni di Canzo, (m. 1371) e del monte Palanzone,(m. 1436). Separato, più a sud, il circondario del Colle di Brianza. A dividere le due zone è la Piana di Erba, contraddistinta da rilievi meno elevati, tra i quali il Monte Crocione e il già ricordato San Genesio.

Parchi e aree protette
Nel territorio del Cluster Monza-Brianza sono state istituite delle aree protette di rilevante interesse ambientale, agricolo e storico-archeologico che interrompono la forte pressione dell’industrializzazione e della urbanizzazione del territorio. Si tratta di una serie di Parchi: dal celebre e prestigioso Parco Reale di Monza, a quello della Cavallera; dal Parco regionale della Valle del Lambro,a quello del Medio Lambro; dal Parco della Brianza Centrale, al Parco dei Colli briantei; dal Parco del Molgora, al Parco regionale di Montevecchia e alla valle del Curone; dal Parco dell’Adda Nord, al Parco delle Brughiere; dal Parco della Valletta, a quelli di Grugnotorto, delle Cave, del Rio Vallone (vedi le relative schede ed i contatti-web nei Punti di Interesse).

Monumenti verdi

Ulteriore pregio del territorio vien dalla presenza di un nutrito numero di “Patriarchi arborei”, alberi storici, veri e propri monumenti verdi distribuiti nell’area del Cluster tra i quali spicca il “ciliegio di Besana” classificato come uno dei più vecchi e grandi ciliegi esistenti in Italia.

SCHEDA - Patriarchi arborei