Sito-seriale Unesco




L’UNESCO del 2011, iscrivendo nella Lista del Patrimonio Mondiale del sito-seriale “I Longobardi in Italia. Centri del potere [568-774 d.C]” - che comprende i monumenti più insigni dell’arte longobarda - ha dichiarato il valore assoluto, nel contesto europeo, della CIVILTÀ LONGOBARDA, che ha lasciato i suoi effetti nell’epoca carolingia, con la perdurante presenza dell’aristocrazia longobarda nell’apparato statale, e nell’organizzazione ecclesiastica, e in modo autonomo, nel Sud Italia (sino al 1076). L’UNESCO riconosce che la Civiltà longobarda ha contribuito in modo compiuto:

  • alla continuità delle culture ellenistico-romana e paleocristiana;
  • alla preservazione e alla fondazione di grandi monasteri e al rilancio di cenobi;
  • a culti religiosi tuttora viventi, primo tra i quali quello di San Michele Arcangelo - il Santo nazionale longobardo - irradiatosi dalla grotta-Santuario sul Gargano a tutta l’Europa.

Completano il quadro gli effetti della contiguità dei Longobardi con i Popoli slavi e le loro tradizioni. Esattamente ciò che ebbe a scrivere il Goethe asserendo che di vera e propria Cultura europea si può iniziare a parlare solo dal momento dell’incontro e della fusione tra la Cultura e le tradizioni classiche e le Culture e tradizioni germaniche e slave. Mancava in Goethe - ma, più probabilmente, erano inclusi nel suo concetto di classicità - i riferimenti alla Cultura e alle tradizioni bizantino - orientali le quali sono viceversa ben marcate nell’elaborazione longobarda.

È così che - con i Longobardi - cominciamo a parlare di EUROPA.

La serie di beni artistico-monumentali inserita dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio mondiale costituisce nel suo insieme un eclatante esempio del processo di integrazione e interscambio tra l’originaria cultura nord-germanica e quella romana-bizantina unite al contributo delle culture mediterranee. Una ulteriore originalità della serie è la diversificazione tra i vari beni che la compongono e che si distinguono l’uno dall’altro in relazione alla loro natura, al loro significato e alla rispettiva committenza (re, duchi, élite longobarde). Il “sito seriale” costituisce, in conclusione, il più alto e completo esempio di come l’aristocrazia longobarda abbia monumentalizzato e diversificato l’espressione del proprio potere.

Dichiarazione di Valore Universale

L’UNESCO ha dunque riconosciuto e confermato che “il sito-seriale ha un eccezionale valore universale quale più alta espressione della fondamentale funzione storica esercitata dai Longobardi nella cruciale fase di transizione dalla Classicità al mondo medievale. Una fase che i moderni indirizzi storiografici considerano un continuum caratterizzato dall’integrazione di differenti civiltà. Il sito-seriale esemplifica da un lato la specificità della Cultura longobarda nello sfondo altomedievale; dall’altro lato esemplifica la natura universale del contributo fornito da questo gruppo storico-culturale alla formazione dell’Europa medievale. In effetti i Longobardi svolsero un ruolo-pilota nella formazione e nella diffusione di quelle significative impronte - culturali, artistiche, politiche e religiose - che si diffusero dall’Italia all’Europa e che anticiparono la cosiddetta renovatio, tradizionalmente associata all’età carolingia. Il patrimonio culturale dei Longobardi tuttora vive in molti aspetti dell’arte, delle leggi e della religione cristiana così come in altri aspetti intangibili”.

La proclamazione dell’UNESCO - rimarcando il valore universale della Cultura longobarda e del suo apporto alla Cultura Europea e al mondo cristiano - si riflette su tutto il percorso evolutivo della civilizzazione longobarda.