Ponte dei Leoni





In corrispondenza al Ponte dei Leoni, esisteva un ponte di origine romana, detto “ponte d’Arena”. Molto più lungo dell’attuale, era dotato di ben sette arcate. Nella prima metà del 1800 il suo pessimo stato di conservazione, unito a nuove necessità militari (il potenziamento strutturale della direttrice che collegava con Lecco e con il Tirolo) determinarono le autorità austriache a far abbattere il vecchio manufatto e farne costruire uno nuovo. Una soluzione che richiese un importante riassetto urbanistico dell’area cittadina compresa tra il punto di passaggio del Lambro e l’Arengario.

Gli austriaci intesero attribuire al nuovo ponte - accesso alla città e alla Reggia -  un valore monumentale e altamente rappresentativo del loro potere. E£ infatti l’inizio dei lavori avvenne proprio in coincidenza (1838) con l’incoronazione di Ferdinando I d’Austria a re del Regno Lombardo-Veneto.

I lavori si protrassero per due anni. Costruito su tre arcate e illuminato con lanterne a gas, il ponte - progettato dall’ingegner Caimi - è impreziosito da spallette in granito ed è abbellito da quattro leoni in marmo di Carrara, opere delle scultore milanese Antonio Tantardini.



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