Convegno internazionale a Pavia sulla figura del re Liutprando




2018 19 aprile

L'evento (dal 3 all'8 maggio prossimi) si inserisce nelle complessive celebrazioni per i 1450 anni dell'arrivo dei Longobardi in Italia – Connessioni con la Storia e la Cultura d'Europa

La figura del grande re longobardo Liutprando (712-744)  e della sua epoca è il tema centrale del III Convegno internazionale promosso Centro Studi Longobardi d’intesa don Regione Lombardia Comune di Pavia e Università Cattolica del Sacro Cuore con l’apporto – tra gli altri – dell’Associazione Italia Langobardorum - che si svolgerà dal 3 all’8 maggio p.v. a Pavia e a Villa Cagnola di Gazzada L’evento è inserito nel quadro di celebrazioni e iniziative promosse in tuta Italia da molte altre realtà in occasione dell’anniversario dei 1450 anni dell’arrivo dei Longobardi in Italia (568). Re cattolico, costruttore e restauratore di chiese, Liutprando incarna il momento di massima potenza politica del regno longobardo che, sfruttando gravi contrasti che indebolivano l’Italia bizantina estese i possessi longobardi in Emilia, conquistò per breve tempo Ravenna e si spinse sino alle porte di Roma, ripristinando il controllo sui ducati ribelli di Spoleto e Benevento. Nel 742, a Terni, si riappacificò con il papato restituendo alcuni territori posti ai confini del ducato bizantino di Roma. Di Liutprando si ricorda anche l’intervento militare in Provenza congro milizie saracene oltre all’introduzione di una legislazione ispirata ai princìpi cristiani e all’impresa del trasporto dalla Sardegna saracena a Pavia delle reliquie di Sant’Agostino. Tra le previste relazioni di particolare interesse europeo saranno quelle su “Pavia longobarda nella storiografia europea” (Daniela Rando, Università di Pavia), “Longobardi e popoli slavo-germanici attraverso l’archeologia” (Tivadar Vida Eötvös Loránd Tudományegyetem e componente il Comitato scientifico internazionale “A. Tagliaferri” dell’Associazione Longobardia) e “Budapest Il regno longobardo al tempo di Liutprando nel contesto europeo” (Walter Pohl, Università di Vienna).