Monza, visita di mons. Gänswein al Duomo e al Museo e Tesoro




2016 25 ottobre

“La regina Teodolinda messaggera e creatrice di pace”

Un nuovo ponte ideale tra i tempi attuali e la straordinaria epoca longobarda è stato inaugurato domenica 23 settembre a Monza con la visita al Duomo di San Giovanni Battista, alla Cappella di Teodolinda - in cui è custodito anche il simbolo-reliquia della Corona Ferrea - e al Museo e Tesoro del Duomo da parte di monsignor Georg Gänswein, prefetto della Casa pontificia e già segretario particolare del pontefice emerito Benedetto XVI, estimatore dell'opera svolta dalla regina Teodolinda per l'avvio dell'opera di conversione dei Longobardi al Cattolicesimo nel corso del pontificato di papa Gregorio I Magno.


L’illustre ospite - accompagnato nella visita dall’ing. Franco Gaiani  Presidente della Fondazione che amministra il patrimonio storico-artistico del complesso del Duomo - ha espresso la sua ammirazione per l’alto valore artistico della parte pittorica della Cappella, opera degli Zavattari (XV secolo) il cui si illustrano episodi salienti della vita della prima regina dei Longobardi, la bavara Teodolinda, e della stessa storia longobarda.


“All’inizio del suo regno Teodolinda non aveva esperienza politica - ha osservato mons. Gänswein - ma grazie alla fede riuscì a guidare e a pacificare il suo popolo, in un’epoca in cui la pace era cosa rara. La regina è messaggera e creatrice di pace. Attraverso il linguaggio dell’arte, con uno stile ancora oggi moderno, il significato arriva agli occhi degli uomini. Una pace che può arrivare, come dimostra la storia di questa donna, anche tra genti diverse.”


Quanto alla Corona Ferrea l’illustre prelato ha rilevato come essa rappresenti “un mito che porta con sé tanta storia, da Gregorio Magno a Teodolinda. La Corona Ferrea porta con sé un messaggio di pace e dove c’è pace c’è sempre umanità. Dove manca la pace manca l’umanità”.


Nel congedo, è stato espresso l’auspicio di una possibile visita al Duomo di Monza  e ai simboli di fede che esso custodisce da parte dello stesso Papa Francesco.


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