Olgiate Molgora





Olgiate Molgora è un Comune della Provincia di Lecco immerso nella Brianza, caratteristico triangolo di terra collinare che si estende fra Como, Lecco e Monza, nella zona sud del ramo di Lecco del Lario, lungo il corso del Fiume Adda. Situato in parte nella valle della Molgora ed in parte appoggiato ai contrafforti del monte San Genesio e con lo sfondo delle montagne lecchesi della Grigna e del Resegone. Il toponimo viene fatto derivare dal gallico "olca" pianura arata, da cui Olza e Olgia. Il territorio fu abitato fin dai tempi più remoti. Ancora oggi sono conservate diverse testimonianze romane ed altomedievali, la maggior parte delle quali si trovano a Beolco. Questa frazione custodisce una bella ara romana di epoca ignota e, nella chiesa di S. Pietro risalente all’XI-XII secolo, la celebre lapide funeraria di Aldo e Grauso, nobili longobardi qui sepolti verso il 700 d.C. e ricordati da Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum. Beolco fu uno dei principali centri altomedievali della Brianza, tanto da dare i natali a Ferlinda, moglie dell’ultimo conte di Lecco Attone, morto nel 975. Si tramanda che il territorio olgiatese fosse, a causa delle piene dell'Adda, paludosa fino in tempi storici. Se ne ha il ricordo sia nel nome del vicino Arlate, dal celtico "ar laeth-sopra le paludi" sia nella strada romana congiungente Bergamo a Como, che a Porchera abbandona il fondovalle per correre a mezza costa sulla collina ; sia ancora  nella denominazione di isola attribuita ad alcuni campi prominenti sul piano. Altri centri antichi sono Pianezzo e Porchera (Vicus Porcarius in un documento del 960) entrambi di origini romane, Olgiate vecchio (attuale villa Sommi Picenardi) e Borlengo (presso S. Zeno), nuclei di probabile origine longobarda o franca. La ricchezza della storia di Olgiate Molgora si riflette nell’alto numero di frazioni e cascine sparse nell’intero territorio comunale. Molti di questi nuclei hanno avuto una storia ed uno sviluppo urbanistico peculiari. Per esempio, nel basso medioevo si svilupparono centri abitati come Mondonico o Olcellera, con funzione di colonizzazione agraria dei territori acquitrinosi. Alcuni insediamenti furono fondati o sviluppati da monasteri importanti; Porchera, infeudata all’abbazia di Civate, e ancora Olcellera, soggetta al monastero di S. Dionigi di Milano. Altri nuclei abitati piuttosto consistenti sono Monticello, Canova e Pilata, furono edificati da contadini emigrati dai vicini nuclei di Beolco e Olgiate, allora residenze di nobili o ecclesiastici quali i Vimercati, i Calchi o i Cittadini. Non si hanno testimonianze di ritrovamenti preistorici ma, anche in assenza di documentazione, si può presumere che nelle varie località costituenti l'attuale territorio di Olgiate, esistessero villaggi i cui abitanti erano dediti all'agricoltura, alla pastorizia ed all'allevamento. Dopo la dominazione romana e la conquista longobarda il paese fece parte con Brivio del Comitato di Milano e sottoposto alla giurisdizione di Lecco. Più tardi Ottone donò il paese alla cattedrale di Bergamo. Ai longobardi si sostituirono i franchi. Sorsero castelli, come quello di Beolco, caseforti come quella del Buttero, torri come quella di Porchera, oltre naturalmente a casali e villaggi. Successivamente fu donato dall'Arcivescovo Ariberto i signoria al monastero si S. Dionigi. Nei secoli successivi Olgiate seguì e subì le vicende di tutta la Brianza. Le lotte fra i vari feudatari e le vessazioni verso i loro sudditi portarono ad una sollevazione generale capeggiata da Fra Giovanni da Cicognola. I ribelli furono catturati e bruciati vivi davanti al monastero di S. Maria Hoè, altri rinchiusi ed abbandonati nelle cave di Viganò. Passò Federico Barbarossa, subì le guerre dei Visconti. Dagli Statuti delle strade milanesi del 1348 emerge che i nuclei autonomi più importanti erano Beolco, Porchera, Olgiate e Mondonico, accanto ai centri minori di Pianezzo e Monticello. Nel corso dei secoli Olgiate, Pianezzo, Porchera, Mondonico, Olcellera e Borlengo divennero comuni autonomi, ai quali nel XVII secolo si aggiunse Valicelli, piccola cascina nei pressi di S. Zeno. Gli austriaci fusero tutte queste entità autonome in due Comuni (Olgiate e Mondonico) a loro volta unificati con Calco nel 1927 nel Comune di Olgiate Calco. Nel 1953 nacque l’attuale Comune di Olgiate Molgora ma la tipicità delle frazioni olgiatesi è ben visibile ancora oggi.